Può la musica influenzare il sapore del formaggio?
Il mondo dei formaggi non smette mai di stupire. Lo scorso settembre uno stagionatore svizzero di formaggi – in collaborazione con un gruppo di ricercatori dell’università di Berna – ha allestito delle scatole di legno contenenti forme di Emmental di 10 kg e mini trasmettitori (non altoparlanti) per “condurre” l’energia della musica nel formaggio. In ogni scatola contenente una forma di Emmental veniva “condotta” della musica diversa: Mozart, un brano dei Led Zeppelin, musica hip hop, musica techno e suoni sinusoidali (mentre una forma è stata lasciata tranquilla e in silenzio). Dopo 6 mesi di questa “inusuale” stagionatura, a Marzo, lo stagionatore ha raccolto una giuria di esperti per una degustazione alla cieca per determinare se il sapore del formaggio era diverso a seconda della musica “ascoltata” dalle forme stesse. Sorprendentemente tutti furono d’accordo: le forme erano state influenzate dalla musica in maniera notevole e l’Emmental stagionato con le basse frequenze dell’hip hop è risultato essere particolarmente fruttato e saporito, con consistenza e aspetto notevolmente diversi. I ricercatori (e lo stagionatore) ne conclusero che i fermenti del formaggi sono sensibili alle onde sonore.
Anche se tutto questo può risultare bizzarro, in realtà esiste una disciplina chiamata “sonochimica” che si occupa proprio di mandare vibrazioni – sotto forma di onde ultrasoniche – nei liquidi o nei solidi per creare delle reazioni. Un giornalista francese ha quindi intervistato il Professor Jean-Yves Hihn, presidente della European Society of Sonochemistry, per capire quale fosse la sua opinione in merito a questa esperienza di stagionatura del formaggio a suon di musica.
In realtà il Professore si è dichiarato piuttosto scettico perché le vibrazioni della musica – secondo la sua opinione – si sono certamente propagate nel formaggio ma non erano sufficientemente potenti per apportare delle vere modifiche chimiche nell’Emmental.
Come funzionano dunque queste onde sonore? Gli ultrasuoni utilizzati nella sonochimica si muovono fino a quando incontrano un ostacolo. Quando l’onda va a sbattere addosso a una parete, per esempio la pasta del formaggio, ne viene intrappolata e inizia a muoversi avanti e indietro. Cominciano dunque a comparire delle piccole bolle che crescono fino a implodere, il che rilascerà dell’energia e produrrà delle reazioni chimiche. In Canada sono stati condotti esperimenti basati su questa tecnica con il vino fatto invecchiare artificialmente. E funziona.
La sonochimica inoltre ha altre applicazioni industriali, per esempio viene utilizzata per sanificare e decontaminare le superfici di alcuni materiali.
Ci piace quindi pensare che lo stagionatore svizzero ci abbia visto giusto (è comunque previsto un futuro esperimento che si concentrerà solo sulla musica hip hop e coinvolgerà 5 /10 forme di formaggio) e – nel dubbio – potete sempre provare ad ascoltare il vostro album preferito con il vostro pezzo di Caciocavallo se trovate che a questo manchi un po’ di sapore!