Roquefort Dop vs. “Bleu de Brebis”

È una di quelle notizie che non vorremmo mai leggere e neppure dover diffondere perché rappresenta l’ennesimo tentativo di grandi aziende e relativi marchi dalle spalle grosse (in questo caso Société) di rovinare l’immagine di un formaggio e la vita di numerosi medio-piccoli produttori agricoli.

Dai primi di Aprile è giunto sul mercato un nuovo formaggio chiamato “Bleu de Brebis” (blu di pecora) distribuito e venduto con l’etichetta Société, cioè il più celebre marchio di Roquefort al mondo.

Un formaggio all’apparenza del tutto simile al celebre Roquefort (è un blu, è di pecora, ha lo stesso packaging e ha l’etichetta Société ben in vista), se non fosse per due piccoli dettagli che tanto piccoli non sono: 1) è a latte pastorizzato 2) l’origine del latte non è indicata in etichetta (potrebbe provenire da qualunque parte del mondo).

Per fortuna qualcuno nel parlamento europeo, il deputato José Bové, ha già denunciato l’operazione e gridato allo scandalo, sostenendo che in questo modo Société punta evidentemente a ingannare il consumatore servendosi della notorietà della Dop e creando confusione tra i due prodotti. Ovviamente il prezzo è ben diverso per i due prodotti: 1,90 alla confezione per il Bleu de Brebis e 2,50 per il Roquefort Dop (la cui filiera è garantita locale al 100%). Anche i responsabili dei sindacati dei lavoratori di Roquefort hanno espresso la loro preoccupazione poiché questo “Bleu de Brebis”  – visto il prezzo ridotto – andrà inevitabilmente a sottrarre consumatori al Roquefort Dop. Société ha risposto dicendo che l’operazione è pensata solo per recuperare il calo delle vendite di Roquefort e per andare incontro a quei consumatori che prediligono un formaggio più dolce e meno salato. Ma è evidente che tali spiegazioni non convincono e non sono sufficienti a giustificare una “pugnalata alle spalle” come giustamente la definisce il parlamentare europeo José Bové.

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