Il formaggio aumenta davvero il colesterolo?
È una domanda che ci sentiamo spesso rivolgere e alla quale abbiamo sempre risposto che – come in tutte le cose – ci vuole moderazione, in medio stat virtus.
Ma uno studio di qualche mese fa, svolto da alcuni ricercatori dell’University College di Dublino, sembra addirittura smentire quanto sinora sostenuto da medici e dietologi (e di conseguenza anche da tutti noi, cheeselovers e non).
Lo studio ha coinvolto un gruppo di 1500 irlandesi – di età compresa tra i 18 e i 90 anni – i quali hanno registrato per due anni (dal 2008 al 2010) ogni cibo e bevanda assunta quotidianamente. I ricercatori hanno quindi poi messo in relazione il loro stato di salute con la quantità di prodotti lattiero-caseari assunti (formaggi, ma anche latte, yogurt, burro, panna) e ciò che ne è emerso è che – sorprendentemente – non esiste necessariamente una correlazione tra l’assunzione di formaggio e le percentuali maggiori di grasso corporeo o un alto livello di LDL, cioè il cosiddetto colesterolo “cattivo”, responsabile dell’ostruzione delle arterie e quindi legato a un aumento del rischio di ictus e malattie cardiovascolari.
Al contrario, i ricercatori hanno evidenziato che un’assunzione maggiore di prodotti lattiero-caseari è associata a un indice di massa corporea inferiore, una minore percentuale di grasso corporeo, una minore larghezza dei fianchi e dell’addome e una pressione sanguigna più bassa.
In buona sostanza, chi assumeva regolarmente molto latte, yogurt e formaggi non aveva livelli di colesterolo e di grasso superiori a chi ne assumeva poco o nulla.
Invece, chi assumeva latte scremato e yogurt o formaggi “magri”, tendeva ad avere livelli superiori sia di trigliceridi che di colesterolo LDL. Questo probabilmente legato al fatto che, chi assume prodotti a basso contenuto di grasso, tende a consumare una maggior quantità di carboidrati.
Lo studio suggerisce quindi che i prodotti lattiero-caseari possono essere inseriti all’interno di una dieta sana per aiutare a mantenere sotto controllo sia la pressione sanguigna che i livelli di colesterolo e glucosio.
In ogni caso, i ricercatori concludono che non si deve mai prendere in considerazione solo una tipologia di alimenti ma anche tutto il sistema degli altri cibi che mangiamo con loro.
Non facciamoci quindi troppi problemi quando abbiamo voglia di un pezzetto di formaggio… l’importante è che sia buono e di qualità!
Ps. Se avete voglia di leggere lo studio in lingua originale:
https://www.nature.com/articles/nutd201654