Il cuore dell’Abruzzo, un gigante buono e tante pecore.

A Valle Scannese ci arriviamo col buio e col freddo, all’ora di cena, ed entrando nella sala da pranzo è confortevole la vista del camino acceso, dei tavoli preparati e un buon profumo di cucina che pervade l’ambiente.
Ad accoglierci ci sono Laura e Marco, rispettivamente la sorella e il cognato di Gregorio, perché, ci spiegano, Gregorio è di rientro da una fiera all’estero e tornerà questa notte.
Prendiamo quindi possesso della nostra camera – il bio agriturismo Valle Scannese ha 17 camere, arredate in maniera semplice ma ben curate – e raggiungiamo gli altri ospiti per la cena. Sarà per la stanchezza dovuta al viaggio un po’ lungo, sarà per la schietta ospitalità, sarà per l’ambiente familiare, sarà per le “buone vibrazioni” del luogo, ma la bella sensazione di sentirsi “a casa” è forte e palpabile. Anche la cena rafforza questa sensazione, con piatti della tradizione cucinati proprio come dalla zia, con i prodotti biologici dell’azienda stessa.
Ma la vera meraviglia la proviamo la mattina successiva, quando, svegliandoci di buonora per andare a fare una passeggiata prima della giornata di lavoro, apriamo gli scuri della nostra finestra. Ecco dove siamo! Proprio nel cuore di quelle carte geografiche d’Italia che abbellivano, a modo loro, le pareti delle aule delle scuole elementari. Il paesaggio montano – siamo a 1300 metri, nel Parco Nazionale d’Abruzzo –, immerso nel più totale dei silenzi, incanta. Scanno – uno dei borghi più belli d’Italia – dista solo 5 chilometri da qui, mentre le città di L’Aquila e Roma sono rispettivamente a 110 e 150 chilometri, eppure la sensazione è quella di essere in un luogo isolato nello spazio e nel tempo.
Scendiamo per la passeggiata, incontriamo qualche Pastore Maremmano a difesa dei numerosi greggi, approfittiamo di un’ottima colazione e finalmente incontriamo Gregorio!
Gregorio Rotolo è il patron di Valle Scannese ed è una di quelle persone che – incontrate per la prima volta – non dimentichi più. Il gigante buono è conosciuto da tutti in provincia de L’Aquila, e forse anche più in là. A fare formaggi e a portare al pascolo le pecore ha iniziato da piccolo, assieme al papà, che aveva una macelleria e un piccolo allevamento, e col tempo è arrivato a creare l’azienda agrituristica attuale: certificata biologica, con pascoli tra i 1300 e i 2200 metri, gestita da Gregorio assieme alla sorella e a qualche altro parente o affine, dà lavoro a circa 30 persone (e a 40 cani da pastore). Il numero degli animali da accudire e da proteggere infatti non scherza: pecore soprattutto (1700), quindi capre (150), mucche (40), maiali (10). La sua tenacia e passione nel mettere in piedi un’azienda completa in un territorio bellissimo ma duro – soprattutto nella stagione invernale – è percepibile in ogni sua parola. Valle Scannese, Gregorio, la sua famiglia, i formaggi, gli animali, le montagne… sono un tutt’uno.
Dopo una visita alle stalle, Gregorio ci accompagna a visitare il caseificio e sembra impossibile che sia proprio in uno stanzino così piccolo che nascono quei capolavori caseari che ormai da diversi anni arrivano sulle tavole dei migliori ristoranti e vincono premi nazionali e internazionali.
Ma qual è dunque il vero segreto di queste produzioni e della loro indiscutibile bontà? La natura innanzitutto, che qui incontaminata lo è per davvero. L’alimentazione degli animali – che come non ci stancheremo mai di ripetere – è il vero discrimine tra un buon formaggio e uno di qualità mediocre, qui è al 100% naturale, a base di fieno di erba medica, avena, pisello selvatico. E poi naturalmente la sapienza e il talento di un pastore-casaro che, rifacendosi alla tradizione locale, ha saputo con creatività, conoscenza e tanto lavoro e sacrificio, ottenere dei prodotti caseari che oramai sono considerate all’unanimità delle vere eccellenze.
Reincontrarle e riassaggiarle qui, proprio dove nascono, è stata un’esperienza emozionante e che difficilmente dimenticheremo. Ne citeremo solo un paio, lasciando a voi il piacere di andare a scoprire le altre produzioni di Gregorio Rotolo e di Valle Scannese.

Ricotta Scorza Nera – Prodotta con latte di pecora, una volta asciutta viene fatta stagionare in cantine umide per 20 giorni, al termine dei quali è completamente ricoperta di muffe verdi e grigie naturali; viene quindi massaggiata con olio extravergine d’oliva: il colore della buccia risulterà allora tra il verde il grigio e il nerastro, in netto contrasto con la bianca pasta. Questo procedimento di affinatura la rende un prodotto unico ed eccelso.

Gregoriano – Si tratta di un pecorino, ma a pasta molle, prodotto con latte crudo. Ha forma discoidale, ma, essendo un prodotto tipicamente artigianale, assume anche forme irregolari; la sua pasta è cremosa, fondente e saporita, dai suadenti sentori floreali. È indubbiamente un formaggio di grande personalità e può essere considerato il cavallo di battaglia di Gregorio Rotolo.

www.vallescannese.com

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